Il teatro può essere un’attività artistica o ludica, dipende da come ci si approccia e con quali motivazioni.
Di obiettivi per fare teatro ce ne sono tanti e diversi. Uno tra i tanti è quello di poter mettersi in gioco e superare la paura di esporsi, di parlare, di comunicare ad un vasto pubblico, ma prima di tutto ai propri compagni di squadra.
Il gruppo di teatro è infatti assimilabile ad una squadra: si sta insieme per raggiungere un grande obiettivo comune, lo spettacolo; ci si conosce sempre di più grazie a tecniche teatrali mirate alla costituzione di un gruppo, alle regole sociali, alla fiducia e al rispetto reciproco. Gli esercizi corporei e di drammatizzazione sono molto divertenti e aiutano il gruppo a rendersi coeso. I componenti entrano in un percorso di conoscenza e di approfondimento tecnico.
Esercizi e tecniche teatrali di lavoro
Le tecniche teatrali su cui si lavora sono varie:
- esercizi corporei
- movimento nello spazio e movimento scenico
- teatro non verbale/mimo
- teatro ad immagine
- tecniche verbali e dizione
- uso della voce
- improvvisazione
- caratterizzazione di un personaggio
- drammatizzazione …
Ogni volta gli esercizi cambieranno e si procederà pian piano verso l’uso del testo teatrale.
Per fare tutto ciò non bisogna avere paura, o meglio si può superare la paura affidandosi allo specialista (il regista) e ai compagni (gli attori).
Così come in una squadra sportiva, la confidenza aumenterà e si moltiplicheranno i momenti di ironia e divertimento. Non mancheranno momenti di attenzione, osservazione e concentrazione. Per capire se stessi e mettersi in scena ci sarà poi bisogno di allenarsi e provare.
Di prova in prova il partecipante sarà guidato, senza giudizi né valutazioni. Questo è il primo passo per acquisire fiducia e abbandonare il timore di “non piacere”.
Verranno proposti giochi teatrali in cui “ci si diverte insieme”, per scoprire attitudini e affinità comuni. I giochi saranno avviati sia in coppia, sia in piccoli gruppi. Il partecipante avrà sempre un punto di riferimento e potrà godere di un confronto attivo.
Se si sbaglia o se c’è qualcosa che mette a disagio si può correggere il tiro, oppure evitare quel tipo di esercizio. Il tutto sarà compito del formatore.
Perché il teatro possa acquisire la propria piena efficacia formativa, nessuno sarà obbligato a far nulla.
Ciascuno procederà nel percorso teatrale attraverso rinforzi e gratificazioni, seguendo il ritmo delle proprie emozioni. Il regista è un mèntore che guida, spiega, comprende, aiuta, sollecita proprio come un maestro.
Lentamente, durante il corso, si potrà giungere ad un nuovo livello di consapevolezza, fiducia nelle proprie capacità e autostima. Un percorso che aiuta a crescere in modo artistico e sociale!
Oltre al superamento della timidezza
Gli obiettivi di un percorso teatrale pedagogico sono educativi e hanno lo scopo di raggiungere la finalità generale relativa al superamento della timidezza della paura.
Il processo di lavoro è lungo e sequenziale, necessita di fasi e di pause, di tecniche e di riflessione.
Il percorso teatrale diventa formativo e può servire in ambito laboratoriale, in ambito scolastico oltre che nella vita di tutti i giorni, aiutando a:
- Superare la paura di parlare in pubblico
- Superare il giudizio altrui
- Lavorare in gruppo
- Migliorare la respirazione e l’uso della voce
- Esercizi sulla fiducia
- Esercizi sul corpo
- Studio del personaggio
Quando il partecipante “timido” sale sul palcoscenico e mette in scena la sua performance cambia qualcosa. La ricezione del pubblico, gli applausi e la “forza del gruppo” rinforzerà il senso di autostima e la gratificazione per un processo di lavoro arrivato al culmine con un saggio teatrale.
E come si dice in educazione, non è soltanto il risultato finale quanto il processo di lavoro che ha influito sulla percezione della paura o della timidezza, che ha permesso una trasformazione e una esperienza nuova di crescita personale e di gruppo.